Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
LE MOSTRE A BRESCIA  
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Brescia nell'età della Maniera. I grandi cicli pittorici

dal 10/11/07 fino al 2/11/08
presso Pinacoteca Tosio Martinengo


La mostra si inserisce nel programma, già avviato da alcuni anni, di valorizzazione del patrimonio della Pinacoteca che intende presentare nuclei omogenei di opere fra le più significative in un contesto allestitivo rinnovato e dopo un’opportuna campagna di restauri. L’esposizione che sarà presentata al pubblico il 10 novembre 2007 è costituita da alcuni cicli pittorici, sacri e profani, databili alla metà del Cinquecento, che, conservati nella Pinacoteca, danno conto della qualità e complessità formale e iconografica raggiunte a Brescia quando la città vive una stagione di grande rinnovamento e si portano a compimento progetti di carattere urbanistico e architettonico.

Il ciclo di affreschi di Lattanzio Gambara (Brescia, 1530-1574) con soggetti tratti dalla mitologia, dalla storia romana e dall’Antico Testamento proviene dagli esterni delle Case del Gambero, dove ancora sono visibili alcune scene, e mostra la grande abilità dell’artista nelle complesse ma eleganti composizioni di gusto manierista. Del Gambara è pure un imponente fregio con soggetti mitologici, realizzato forse per la casa del Carmagnola, oggi palazzo Togni.

I fratelli Giulio (Cremona, 1507 circa – 1573) e Antonio Campi (Cremona, 1523 – 1587 circa) furono chiamati a decorare la sala del Collegio dei Giudici con temi relativi all’osservanza delle leggi e all’amministrazione della giustizia, come exempla di saggezza e magnanimità, tratti dalla Bibbia e dalla storia antica. Per la prima volta il ciclo viene riproposto nella totalità dei temi iconografici dopo il recente acquisto della antica replica del Giudizio di Salomone, venduta nell’Ottocento al museo di Budapest. Al gusto per le citazioni classiche e al preziosismo descrittivo e coloristico si unisce una vena naturalistica, tipica delle migliori composizioni dei fratelli Campi.

Sia i fratelli Campi sia Lattanzio Gambara furono impegnati in molte imprese decorative cittadine e i cicli della Pinacoteca possono bene introdurre ad una ricognizione complessiva in città.

Un’altra impresa decorativa, di carattere sacro, è il ciclo realizzato da Pietro Marone (Brescia, 1548 – 1603) e Tommaso Bona (Brescia, 1548 – 1613) per la cattedrale di San Pietro de Dom, che da lì a pochi anni fu demolita per lasciare posto alla costruzione del Nuovo Duomo. Il ciclo pittorico è relativo alle storie di San Pietro e decorava il soffitto della grande basilica romanica. Queste quattro monumentali opere, due delle quali recentemente restaurate, non sono mai state esposte al pubblico.

Dell’intero progetto, basato su ricognizioni archivistiche e studi storico critici, fondamento di una vera valorizzazione, si dà conto nel catalogo che accompagna l’esposizione e che raccoglie contributi e schede critiche di storici dell’arte e di specialisti.

Testo tratto dal sito www.bresciamusei.com








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