Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
LE MOSTRE A BRESCIA  
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All We See or Seem
Bruno Muzzolini

dal 15/11/08 fino al 10/1/09
presso Fabio Paris Art Gallery


Comunicato stampa

Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare “All we see or seem”, la terza mostra personale di Bruno Muzzolini dopo “Trappole per occhi” (2004) e “Out_inSight” (2006). La mostra si costruisce attorno a due lavori video (Anema e core e Vulcano) e una stampa fotografica (Paesaggio) che sviluppano fino al limite estremo della rarefazione il tema attorno a cui ruota molto del lavoro recente dell'artista: quello dell'arte come agente di resistenza ai limiti, le costrizioni e le convenzioni del mondo in cui viviamo, siano esse sociali, politiche, culturali o naturali. La sottotraccia narrativa è offerta, in questo caso, dal topos letterario del viaggio al centro della terra che si traduce, nel lavoro di Muzzolini, in una metafora dello sforzo di scandagliare il profondo, ciò che si cela dietro una scelta, un atteggiamento, una passione.

Il video Anema e core (2008) costituisce il nucleo di questo percorso. Girato in una zona vulcanica dell'Islanda, il video ha come protagonista il vulcanologo Gudmundur Eggertsson che, nel bel mezzo di un nulla fatto di pietre nere e di vento, canta Anema e core, emblema di quella canzone napoletana che costituisce, da sempre, uno dei grandi amori di questo energico uomo del Nord. Occhi chiusi e auricolari alle orecchie, Eggertsson canta sommesso, apparentemente chiuso in se stesso ed estraneo a una natura bellissima e crudele; e dalla sua canzone sembra attingere l'energia necessaria a resistere alle violente folate di vento che spazzano il paesaggio e gonfiano i suoi abiti. Vulcano (2008) propone un piccolo vulcano giocattolo impegnato in alcuni tentativi fallimentari di eruzione, e introduce il tema della disfunzionalità degli oggetti, altra questione ricorrente nel lavoro di Muzzolini. Paesaggio (2008), infine, ci riconduce in Islanda dove, sullo sfondo di un paesaggio da sogno, una figura minuta appare intenta a lottare con la forza dei venti, trattenuta da uno di quei coloratissimi paracadute utilizzati dagli atleti per allenarsi. L'ossimoro che da il nome a questi oggetti (resistance parachute) diventa, attraverso questa immagine, l'emblema di tutta la mostra, che dispiega, per l'appunto, una serie di contraddizioni e conflitti: bellezza e crudeltà, natura e tecnologia, interno ed esterno, Nord e Sud, resistenza e abbandono, violenza e amore.








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