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Che Guevara il mito
fotografie originali di alberto diaz korda
dal 11/4/08 fino al 8/5/08
presso
Museo Ken Damy di fotografia contemporanea
L’avventura fotografica di Korda (Alberto Diaz per l’anagrafe) è legata indissolubilmente alla storia cubana e alla rivoluzione castrista.
Fotografo di moda di indiscussa capacità negli anni ’50 (ricordo che per I nordamericani l’Avana era in quegli anni la Las vegas di oggi) viene cooptato direttamente da Fidel Castro… subito dopo la rivoluzione, e le grandi manifestazione popolari di piazza che avevo cominciato a fotografare per il quotidiano cubano “Rivoluzione”, vengo avvicinato nel mio studio da Fidel Castro in persona che si complimenta per le mie immagini e perentoriamente mi intima - da oggi lavori personalmente per me -…
Inutile dire che Korda accetta volentieri questa nuova ed incredibile scommessa fotografica.
Abbandona la moda e si dedica anima e corpo alla causa rivoluzionaria.
Segue quindi Fidel e Che Guevara sia nelle manifestazioni ufficiali, che in quelle popolari o più strettamente private.
Vedere in mostra, ad esempio, la sequenza del Che impara a giocare a golf con Castro (in attesa dell’ambasciatore americano che Fidel voleva sfidare) o il Che irriconoscibile con il viso sporco dopo una giornata di lavoro nei campi a provare personalmente le prime macchine automatiche per il taglio della canna da zucchero.
Numerosi sono gli aneddoti che Korda mi ha raccontato durante i nostri vari incontri all’Avana.
Voglio ricordare lo scherzo che un giorno Fidel gli ha giocato… - Korda, domani partiamo all’alba per la sierra - mi preparo con gli scarponi, la divisa pesante e dopo ore e ore di volo mi ritrovo a Mosca. Scendo ovviamente per primo dall’aereo per ritrarlo mentre si affaccia sulla scaletta e il giorno dopo leggo su un giornale moscovita - ieri é arrivato a Mosca il leader cubano Fidel Castro preceduto da uno strano hippie -…
Le fotografie del primo periodo postrivoluzionario, perdono molti dei connotati estetizzanti che caratterizzavano le sue precedenti immagini di moda.
Diventando fresche, semplici, emotivamente suggestive, private, come sono, dell’alone mitico e tipico che avvolge tutti I capi di stato in visita ufficiale.
Diverso é il caso del “guerrigliero eroico” la famosa foto del Che del 1960.
Il fatto drammatico della nave esplosa nel porto dell’Avana a seguito di un attentato - con numerosi morti e feriti e gli imponenti funerali pubblici nei giorni seguenti é noto.
Mentre Fidel parlava sul palco compare per pochi secondi Che Guevara che scruta serio la folla silenziosa: pochi secondi bastano anche a Korda per puntare la fedele Leica con il 90 millimetri per scattare due soli fotogrammi, uno verticale e uno orizzontale, come veniva richiesto ad un bravo fotogiornalista in quegli anni.
Il negativo integrale - orizzontale - vede il Che nella parte centrale tra il profilo di un uomo e foglie di palma; Korda capisce subito la forza espressiva del Che e stampa solo la parte centrale del fotogramma.
La fotografia non viene pubblicata sui giornali cubani che preferiscono l’immagine di Castro.
Dopo la morte drammatica del Che nel 1967, Feltrinelli in una delle sue tante visite a Cuba, vede a casa di Korda appesa alla parete, questa foto, se ne innamora e se la fà regalare.
Il resto é storia conosciuta: dall’ Italia fa il giro del mondo e ripresa al tratto diventa la più famosa icona del 68, simbolo di speranza in un futuro migliore, con quell’aggiunta di sano romanticismo, per la fine prematura del Che, che ancora oggi a distanza di 40 anni suggestiona l’immaginario collettivo di giovani e non.
Korda vanta il primato mondiale di diffusione di una sola immagine e il Museo Ken Damy, con questa mostra, nel quarantesimo anniversario del 68, vuol rendere omaggio al fotografo e amico Korda recentemente scomparso.
Tutte le immagini, firmate, sono state stampate personalmente da Korda.
Un Che inedito, a volte sorridente, a volte irriconoscibile ma sempre presente nel cuore e negli occhi di chi scrive.
Affiancate alle immagini di Korda, espongo, alcune mie fotografie a colori realizzate a Cuba molti anni fa, in cui sotto varie forme, dal murales ai mosaici ai cartelloni stradali, viene ripresa la famosa foto del Che.
Ken Damy
la mostra rimarrà aperta fino all’8 maggio
dal martedì al sabato dalle ore 15.30 alle 19.30
se servissero delle immagini saremo ben lieti di fornirvele
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