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Etica del frammento
dal 7/3/08 fino al 9/4/08
presso
Nuovi Strumenti Show Room
Artisti in mostra:
Guglielmo Achille Cavellini, Guy Debord, Antonio Michelangelo Faggiano, Arnaldo Milanese
Comunicato stampa
La progressiva uscita dalla gabbia prospettica della modernità è un’ossessione che ha percorso tutto il Novecento producendo una linea utopica che a partire dal Cubismo Analitico, attraverso Dada, ci ha trasportato oltre il moderno fino alla “frattalizzazione” sociale che è un intento dell’attuale Arte Pubblica.
Il senso della parcellizzazione, del frammento, invocato da un’estetica ormai dispersa tra i meandri di un occidente frantumato e descritto da eventi a singhiozzo, produce memorie generazionali, di decennio in decennio, come una macchina destrutturante capace a tratti di citare il passato per intravedere un futuro.
E’ in questa co-azione dell’Io a ripetere se stesso nel tentativo di scardinare delle catene formali che non lo rappresentano più che l’estetica contemporanea conduce in sé la pulsante utopia dell’etica, proprio come se si trattasse di una ready made trasportato dall’atto sociale al contesto artistico.
Di esempi ne è carico ogni decennio, pronti a formare un non-luogo od un luogo altro in cui il tempo è anch’esso sostanza dispersa.
Questa piccola mostra sul frammento vuol essere un altrettanto piccolo esercizio di antiretorica, sia nella scelte che nelle proporzioni. Applicare l’esperienza che ci è stata e ci sta ora attorno a questa prepotente sintassi prodotta dalla nostra contemporaneità.
Quattro autori diversi e forse inconciliabili in cui il frammento vive come assioma critico e creativo.
Guglielmo Achille Cavellini che dell’etica destrutturante ha fatto oggetto tutto il suo lavoro, presentato con una serie di collage autostoricizzanti border line: Autoritratti in clinica.
Antonio Michelangelo Faggiano, autore nel cui lavoro il frammento ricostruisce una geometria del tempo, con carte appartenenti ad una sua particolare ricostruzione dell’universo dadaista.
Arnaldo Milanese, disincantato flaneur tra i frammenti di un nostalgico passato letti come un piccolo teatro dell’assurdo, orbato di parola.
Guy Debord mitico deflagratore delle procedure estetiche con cui finalmente l’arte diventa deriva sociale, visto al meglio con il suo film parabola “La società dello spettacolo”.
Venerdì 4 aprile ore 18.30 unica rappresentazione “Vento corto da est” di Arnaldo Milanese, collage letterario per voce recitante (Ermes Scaramelli) e chitarra (Giulio Tampalini).
La mostra sarà visitabile fino al 9 aprile 2008 con i seguenti orari:
Dal martedì al sabato dalle 15.30 alle19.30
Con il sostegno di:
ARCHIVIO CAVELLINI ass. onlus www.cavellini .org
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