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General Electric
Tonylight
dal 18/11/06 fino al 13/1/07
presso
Fabio Paris Art Gallery
Comunicato stampa
Alla sua prima mostra personale, Antonio Cavadini (Tonylight) è un artista
che ha eletto la fluidità a suo principale strumento espressivo. Il suo
lavoro si concentra sulla corrente elettrica, il più instabile e fluido
dei media, e sui suoi prodotti più immateriali, il suono e la luce. L'elettricità
non lo interessa come strumento, come spina da attaccare o interruttore da accendere
per far funzionare l'installazione; ma come veicolo di contenuto proprio, e di
una propria, instabile poetica. Perfettamente a suo agio fra cavi, LED e chip,
Tonylight manipola il flusso di corrente a livello elementare, ne conosce ogni
sobbalzo e ogni interferenza; nello stesso tempo, ne intuisce la natura liquida,
di aggregato provvisorio di una energia che già esiste in natura e che
attende solo di essere liberata: e la libera per noi, sotto forma di luce e di
suono.
Con l'espressione General Electric, che dà il titolo tanto alla mostra
quanto all'installazione più imponente in essa proposta, Tonylight allude
proprio a questo. Una collana di LED a luce bianca corre su una serie di tre
tralicci da cantiere, collegata a una centralina altrettanto provvisoria incastonata
in un angolo della galleria. Il variare della luce è determinato dalla
presenza di alcuni sensori che regolano il flusso di corrente sulla base del
numero di persone presenti nello spazio. In questo modo, Tonylight dà
vita a una metafora visiva che da un lato rende visibili i flussi di energia
che attraversano uno spazio – quello urbano – ormai totalmente elettrificato;
dall'altro allude al ciclo dell'elettricità, che dalla natura proviene
e alla natura ritorna, facendola interagire con il nostro corpo e la nostra
energia.
Eppure questo flusso, cui ci siamo tanto abituati da darlo quasi per scontato,
è instabile e provvisorio, come la maggior parte dei servizi primari
su cui si fonda la nostra società. Ed ecco che questo traliccio provvisorio
diventa una metafora del fragile equilibrio del nostro presente, che una guerra,
un attentato, un disastro naturale o anche solo un banale incidente possono
spezzare da un momento all'altro.
Space LED (2006) è invece un piccolo monitor prodotto manualmente dall'artista
assemblando, con estrema pazienza, 192 LED blu. Sullo schermo – controllato
da un vecchio 386 portatile - vengono visualizzate una serie di immagini elementari
pescate dalle cartucce dei videogame dell'era 8bit, come ad esempio Space Invaders.
Qui l'allusione è a una fase aurorale dei media digitali, quella in cui
i “primi lampi elettronici” sono arrivati a colpire la nostra fantasia,
imprimendovi per sempre immagini, estetiche e colori cui oggi ci volgiamo con
nostalgia. D'altra parte, è proprio dai videogame che Tonylight, e con
lui molti altri artisti contemporanei, hanno tratto quell'amore per l'elettronica
amatoriale e la manipolazione dei dispositivi elettronici che condiziona in
maniera inconfondibile il loro lavoro.
La mostra è completata da Tecnologia Maya, (2005), in cui una serie
di LED colorati corre, con ritmo ascensionale, lungo i pioli di una piccola
scala installata in un angolo della galleria, appena sotto il soffitto: una
piccola, gioiosa metafora di leggerezza, che la collocazione e la simbologia
della scala arricchiscono di echi spirituali.
Orario d'apertura:
Dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00
Festivi su appuntamento
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