Pittori bresciani protagonisti della pittura del '900 Pittura moderna e contemporanea.
LE MOSTRE A BRESCIA  
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I fari degli Stevenson
Giorgio Maria Griffa

dal 16/4/05 fino al 22/5/05
presso Torre Avogadro


Una famiglia scozzese, gli Stevenson, progetta fari in Scozia per generazioni, dal '700 al 1900, con paziente pertinacia, attraverso anni di irragionevoli labirinti burocratici, disagi e ostacoli oggi impensabili. La pecora nera della famiglia, Robert Louis, uno dei pochi Stevenson a non costruire fari, scrive L'Isola del Tesoro e Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde, diventa famoso e fugge con i suoi polmoni malati verso il sole di Samoa. La notte stessa della sua morte, gli indigeni, che lo chiamano Tusitala, il narratore di storie, aprono una strada nella foresta fino alla cima del monte Vaea, dove, per sua volontà, viene sepolto. … Sono partito per la Scozia. Dove sta il bello di queste cose? Il bello, come si sa, sta nell'"avvicinamento". Nel cercare dove stanno i 90 fari degli Stevenson. Nel rileggere vecchi libri o nel cercarne altri. Il bello sta nelle mappe. Prima le Shetland, poi da Edimburgo, in senso orario, le coste scozzesi, le Orcadi e infine di nuovo la costa est per tornare alla città degli Stevenson. Dallo sbarco a Sumburgh, Shetland, al primo faro degli Stevenson non occorrono che quindici minuti. …Avrei voluto andare per fari in compagnia di chi li ha progettati e di un vecchio trombone con un infinito repertorio di storie scozzesi. Non avendo a disposizione il Pharos (lo yacht del Northern Lighthouse Board su cui Robert Stevenson nell'estate 1814 invitò Sir Walter Scott per il rituale giro di ispezione ai fari) ho dovuto rinunciare a non pochi esemplari. A quelli in mezzo al mare, ora automatizzati e deserti, a quelli raggiungibili con piccole barche ma solo d'estate, o con piccoli aerei ma in orari impossibili. E neppure ho parlato con chi se n'è comprato uno, di faro, né con chi affitta le case dei guardiani o ne ha fatto un hotel. Mi sono invece intrattenuto a lungo con molti uccelli marini dalle grandi ali e dai colori acquarello. Soprattutto con molti corvidi dagli occhi azzurro cenere. (dalle note di Giorgio Maria Griffa) … Griffa è un viaggiatore testardo e molto accurato, è un progettista ambizioso. Come Stevenson, come Conrad, ha ammirato quel che resta di un naufragio e i relitti sono per lui la sua cartà d'identità. Adesso che lui li ha scoperti e portati alla luce, quei relitti sono diventati emblemi indimenticabili. Fanno parte della sua dinastia. E hanno dati anagrafici ben precisi. Griffa ha viaggiato in Terra del Fuoco, guardato la forma di un faro come un ragazzino guarda, pallido per l'emozione, i primi francobolli di uffici postali molto lontani da casa. (Giorgio Soavi) GIORGIO MARIA GRIFFA è nato Biella nel 1944. Prova diverse tecniche espressive prima di trovare nell'acquarello il mezzo che più lo soddisfa per riportare sulla carta i ricordi nei suoi viaggi, prediligendo paesaggi marini, relitti e fari. Espone i suoi acquarelli di viaggio in gallerie di tutto il mondo e i resoconti dei suoi viaggi vengono pubblicati su riviste specializzate in Italia e all'estero. Scrive e disegna libri per Idealibri (Breakfast & Brunch, Idealibri, 1988). Dopo un lungo viaggio con il fotografo Fabrizio Lava, pubblica Tierra del Fuego (Eventi &Progetti, 1995). Nel 1998 viaggia alle Falkland, poi in Antartide e Georgia del Sud, interessato soprattutto alle vecchie stazioni baleniere abbandonate. Il volume Acquarelli di viaggio (Nuages, 1999) esce l'anno seguente. Ha in preparazione un libro sui fari scozzesi che verrà dato alle stampe in occasione della mostra.

La mostra è aperta sabato, domenica e festivi.
Orari:
10-13 / 15-20
Visite guidate gratuite alle ore 11 ed alle ore 18.








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