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I’m Not Here
Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG
dal 3/10/09 fino al 15/11/09
presso
Fabio Paris Art Gallery
OPENING DELLA MOSTRA
Sabato 3 Ottobre dalle ore 18.00 alle 24.00
3 ottobre - 15 novembre 2009
Spazio Contemporanea,
Corsetto Sant’Agata 22 – Brescia
(La sede della galleria, in via Monti 13, rimarrà chiusa per tutta la durata dell’esposizione).
Durante l’opening verrà presentato il libro:
“Eva and Franco Mattes 0100101110101101.ORG”
(Edizioni Charta 2009)
In occasione della Notte Bianca dell’Arte di Brescia, la Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare ''I’m Not Here'', una mostra che raccoglie, per la prima volta, dieci anni di opere di Eva e Franco Mattes alias 0100101110101101.ORG, molte delle quali mai esposte in Italia.
La grande antologica documenta la multiforme attività di una delle figure più controverse dell'arte contemporanea italiana e internazionale, dalle prime beffe mediatiche ai lavori più recenti.
Fra i pionieri della Net Art, Eva e Franco Mattes sono noti per la loro abile sovversione dei media, che praticano muovendosi senza sosta tra spazio reale e spazio virtuale. Appropriandosi del sito Vaticano.org (1998) hanno lanciato un Giubileo del libero spirito, dirottando per un anno i fedeli su opinioni non proprio ortodosse. Hanno persuaso il mondo dell'arte della validità di un artista inesistente, portandolo fino alla Biennale di Venezia (Darko Maver, 1999); quindi, invitati alla Biennale, l'hanno usata come piattaforma per il lancio di un virus informatico (Biennale.py, 2001). Hanno copiato, remixato e ridistribuito lavori di altri artisti, mettendo in discussione l'unicità e la proprietà dell'opera d'arte. Con una falsa campagna pubblicitaria hanno convinto i cittadini di Vienna che Nike stava per mettere le mani su una delle piazze storiche della città (Nike Ground, 2003); e promuovendo un fantomatico kolossal eurolliwoodiano hanno mostrato al mondo quanto posticcia sia l'identità europea (United We Stand, 2005). Hanno reinterpretato performance di Marina Abramovic e di altri artisti in un videogame (Synthetic Performances, 2007), trasformato gli avatar di Second Life in pop star (Portraits, 2006), costretto Mickey Mouse a interpretare un sogno a occhi aperti (It's Always Six O'Clock, 2008) e stanato Edward Hopper in un videogame sparatutto (Traveling by Telephone, 2009).
Questi lavori gli sono valsi varie cause legali, ma li hanno anche portati in contesti quali la Biennale di Venezia (2001), il Walker Art Center di Minneapolis (2001), Manifesta 4 a Francoforte (2002), il New Museum di New York (2005), la Collection Lambert di Avignone (2006) e Performa, New York (2007 e 2009).
“I'm Not Here” li raccoglie in un progetto espositivo che evidenzia le costanti di una ricerca tanto variegata e apparentemente discontinua: l'appropriazione (di opere e identità altrui); la falsificazione e la simulazione; l'orchestrazione di performance in cui l'artista è assente, nascosto dietro un'interfaccia; il desiderio di infiltrare, attraverso l'arte, l'immaginario collettivo.
L'opening della mostra sarà anche occasione per la presentazione del primo libro monografico sugli artisti, edito da Charta, che include, tra gli altri, testi di Domenico Quaranta, Fabio Cavallucci, RoseLee Goldberg, Bruce Sterling, Wu Ming e Maurizio Cattelan.
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