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Renato Laffranchi - I segni e il volto
dal 1/12/06 fino al 28/1/07
presso
Museo Diocesano di Brescia
Comunicato stampa
La figura di don Renato Laffranchi, sacerdote e artista che da più di cinquant’anni fa parte della scena culturale e religiosa della nostra diocesi, non poteva non essere fatta oggetto di un omaggio da parte del Museo Diocesano. La rassegna dal titolo I segni e il volto (al Museo Diocesano dal 1 dicembre 2006 al 28 gennaio 2007) intende ripercorrere, secondo alcune linee di sviluppo indicate dall’artista stesso, alcuni dei temi cari alla pittura di Laffranchi: i segni della fede, riconoscibile nelle alte figure antico testamentarie di Elia, Giacobbe e Mosè, nei messaggeri di Dio, gli angeli e nell’unico e assoluto Segno, il Cristo, che svela il volto di Dio, sono presentati nella mostra secondo una scansione che conduce al Segno di Contraddizione, il Cristo sofferente che assume il carattere di rivelatore unico del Volto di Dio Padre.
In particolare durante il periodo che precede e succede il Natale, questo complesso di temi può, anche nel contesto delle finalità del Museo Diocesano, permettere di non incorrere nella banalizzazione del tema sacro inerente alla Natività, inserendolo nel più vero dei contesti – quello della speranza messianica che diventa realtà nel Cristo uomo-Dio sofferente – e aprendo a una più ampia e corretta comprensione della grandezza del mistero vissuto e celebrato.
La pittura di Laffranchi con la sua caratteristica forza evocativa, affascina per la ricchezza degli spunti simbolici e per l’accattivante capacità di rileggere in chiave contemporanea il testo biblico. Le opere esposte (tra le quali se ne trovano alcune della prima produzione dell’artista) formano un suggestivo cammino all’interno del mistero della creazione artistica e, allo stesso tempo, raccontano con la poesia propria degli artisti quanto le parole e la ragione non riescono a circoscrivere.
Renato Laffranchi è nato a Rivarolo Mantovano il 28 dicembre 1923; compiuti gli studi classici entra nel Seminario Diocesano di Brescia e nel 1946 è ordinato sacerdote. Dopo due anni di ministero in città e sette a Pisogne, nel 1955 diventa coadiutore nella parrocchia cittadina dei Santi Nazaro e Celso.
Autodidatta, alla fine degli anni Quaranta inizia il suo percorso artistico sperimentando, nell’ambito della tematica sacra, percorsi del tutto personali, in aperto contrasto con il prevalente conformismo iconografico.
Nella sua carriera artistica ha praticato la pittura su tavola, l’affresco, il mosaico, la vetrata. Sue opere si trovano in spazi sacri e pubblici.
Tra le esposizioni personali si ricordano: Brescia (1954), Londra (1963), San Paulo del Brasile (1966), San Francisco (1972), Buenos Aires (1978), Dallas e Chicago (1988), Ottawa e Washington (1989).
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