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L'ultima cena
Mostra personale di Luigi Mor
dal 15/6/06 fino al 25/6/06
presso
Sala Piamarta
Inaugurazione giovedì 15 giugno 2006 alle ore 16.00
In seguito a importanti esperienze estere l'artista torna nella propria città, nei giorni successivi alla Pentecoste e anticipando il Corpus Domini, con un’opera unica, composta da tredici tavole più una, che l’artista aveva ideato fin dagli anni Settanta e che solo negli ultimi tempi ha portato a compimento. La mostra evoca le profezie di Gesù e l'effetto che queste produssero sugli Apostoli. Il legame offerto dal L’ultima Cena con le ricorrenze dell’anno liturgico è da individuare proprio nelle frasi del Cristo il quale oltre a benedire il pane e il vino e a predire il tradimento e la propria morte, anticipa la venuta di un nuovo consolatore: lo Spirito Santo che discenderà sulla Vergine e gli Apostoli rendendoli uomini saggi in grado di evangelizzare.
I contenuti sacri, indagati con gli occhi curiosi di chi avrebbe voluto essere presente all’avvenimento come testimone, sono occasioni per la riflessione e trovano ad un’analisi più approfondita un significato ulteriore, non solo per i religiosi.
Le opere di Mor, dipinte in rosso su fondo bianco, sono figure colte in atteggiamenti diversi. Affiorano dal buio, all’interno di uno spazio nero che separa e unisce il nostro tempo e quello dell’azione rappresentata. Nulla è lasciato al caso. Vi è uno studio accurato dei particolari, delle proporzioni anatomiche, della disposizione delle opere nello spazio secondo l’abile regia dell’artista.
Il visitatore è chiamato a compiere un percorso diviso in due fasi.
Il primo momento è quello dello smarrimento provocato dalle parole del Cristo. Si è immersi in una Sacra Conversazione in cui gli Apostoli, disposti in un grande cerchio, mostrano sui loro volti la difficoltà a comprendere. Sono personaggi volutamente anonimi, non hanno capelli, né abiti, né tempo. Dipinti attraverso la luce dello spirito e non la carne, la loro fisionomia è l’anima stessa. L’unica figura consapevole nella scena è quella di Gesù, verso il quale convergono le direttrici dell’installazione. Ad attribuire un peso e un equilibrio alla composizione concorrono i segni grafici, geometrici, distintivi della pittura di Mor, assimilabili a micro particelle di bene e male che servono alla lettura dell’opera.
Il secondo momento del percorso espositivo è quello della rivelazione, quando tutto è compiuto. Alle spalle degli Apostoli e del Cristo del L’ultima cena compare la Resurrezione. In quest’opera le ferite sanguinanti dell’uomo Gesù non sono celate dalla Sostanza Divina che si eleva dalla Terra, attraversa i corpi celesti e ascende alla Luce. Una metafora dei tormenti della condizione umana dimidiata fra corpo e spirito, alla ricerca di un equilibrio che dia pace.
I temi trattati, apparentemente lontani, quasi anacronistici, parlano in realtà del nostro tempo e di questa società impaurita e immobile, preoccupata e attonita. In attesa o, speriamo meglio, in cerca di un nuovo catalizzatore in grado di smascherare i falsi profeti e di rinnovare l’umanità.
Vanda Sabatino
Luigi Mor (nota biografica):
«Volti di un neoespressionismo rinascimentale, rigoroso nel rispetto della carne, di più nell'introspezione e al culmine nell'impasto sofferto di spiritualità» […]. Così Tonino Zana riassume al meglio il temperamento di Luigi Mor, pittore bresciano nato nel 1945, che fin dal principio si fa notare negli ambienti artistici per l’istintiva abilità nel disegno e l’audace sperimentazione di stile. Seguono molteplici i riconoscimenti nazionali, tra cui le segnalazioni del 1977 in “Italia Artistica” e del 1978 nel catalogo ''Bolaffi''.
L'esigenza di una riflessione personale genera una pausa quasi ventennale: dal 1997 l'esito corrisponde a un segno di forte contrasto espressivo con cui Mor non indugia a rivelare le contraddizioni della società e del proprio fatale ricorso storico. In particolare le imponenti scene d'iconografia sacra ne attualizzano la coscienza più autentica.
Tra le esposizioni più recenti citiamo quelle di Casarsa della Delizia (Palazzo Burovich, 2001 – ''Omaggio a Pier Paolo Pasolini''), Orzinuovi (Rocca di San Giorgio, 2001), Castenedolo (ex Chiesa dei Disciplini, 2002-2003), Udine (Etra, 2004), Brescia (Galleria Studio d'Arte, 2002; Chiesa dei SS. Faustino e Giovita, 2005 - ''Omaggio a Giovanni Paolo II''), Gemona del Friuli (Next01, 2004), Salisburgo (Berchtoldvilla, 2004; Miramed, 2005; Orangerie del Castello di Hellbrunn, 2006), Lituania e Francia (esposizione collettiva itinerante dedicata alle ''Maschere della Commedia dell’Arte'', 2005-2006), Castello di Susans (2006).
Orari: tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00 - domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
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