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Luigi Ghirri - Verso un'idea di paesaggio
dal 14/4/07 fino al 30/5/07
presso
Galleria d'Arte Massimo Minini
a cura di Elena Re
inaugurazione sabato 14 aprile ore 18, fino al 31 maggio 2007
La Galleria Massimo Minini in collaborazione con il Fondo Eredi Luigi Ghirri presenta la mostra Luigi Ghirri – Verso un’idea di paesaggio, a cura di Elena Re.
Sulla base di una selezione di vintage prints fatta presso il Fondo Eredi Luigi Ghirri e di alcuni modern prints stampati a cura di Paola Ghirri, la mostra intende offrire uno sguardo sulle principali serie, ovvero sui principali progetti di ricerca fotografica, sviluppate dall’artista lungo gli anni ’70.
Proprio nel 1970 Luigi Ghirri aveva di fatto iniziato il suo lavoro, a partire da una sensibilità alimentata dall’incontro con gli artisti concettuali, con un’attenzione al tempo stesso rivolta al contributo di fotografi noti sulla scena internazionale e con una curiosità tale da riportare fin da subito all’interno della propria poetica la suggestione creata da una pluralità di linguaggi ed espressioni artistiche facenti parte di mondi solo in apparenza molto lontani.
Anche io non so dire se mi hanno illuminato di più i paesaggi musicali e poetici di Dylan, le sculture-architetture di Oldenburg, le visioni di Robert Frank o Friedlander, il rigore etico di Evans, o se invece sono state le cosmogonie di Brueghel, i fantasmi felliniani, le vedute degli Alinari, i silenzi di Atget, la precisione dei fiamminghi, la purezza di Piero della Francesca o i colori di Van Gogh. (Luigi Ghirri)
Alla luce di tali presupposti sono dunque da interpretare le opere in mostra, appartenenti ai primi dieci anni di lavoro di Ghirri. Con uno sguardo aperto allo stupore e alla complessità della visione sono infatti da osservare le Fotografie del periodo iniziale, come pure le opere relative alle serie Kodachrome, Catalogo, Diaframma 11, Colazione sull’erba, Italia ailati, In scala, Il paese dei balocchi. La serie Atlante presenta invece con forza il tema del viaggio immaginario, quello fatto attraverso spostamenti minimi, sulle pagine di un semplice atlante. Un viaggio che sul finire degli anni ’70 avrebbe portato l’autore ad affrontare ancora un nuovo territorio, quello dedicato alla memoria, concependo le serie Still Life e Topographie Iconographie, entrambe in mostra. Si completa così il primo periodo di una ricerca espressiva che negli anni ’80 sarebbe arrivata ad elaborare una nuova idea di paesaggio. Un’idea a cui in chiusura si e voluto rendere omaggio attraverso alcune opere afferenti al lavoro sul paesaggio italiano.
Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 – Roncocesi, Reggio Emilia, 1992) ha prodotto per più di vent’anni, dal 1970 al 1992. Autore fra i più importanti e influenti nello scenario della fotografia contemporanea, inizia il suo lavoro nell’ambito dell’arte concettuale e le sue ricerche presto lo conducono a essere noto internazionalmente. Nel 1975 è tra le “Discoveries” del Photography Year di “Time-Life” e partecipa alla mostra Photography as Art di Kassel. Nel 1982 è segnalato alla Photokina di Colonia come uno dei venti artisti più significativi della storia della fotografia del XX secolo. Le sue opere sono conservate presso vari musei nel mondo, tra cui: Stedelijk Museum (Amsterdam), Musée-Château (Annecy), Musée de la Photographie Réattu (Arles), Polaroid Collection (Cambridge, Massachusetts), Musée Nicéphore Niépce (Chalon-sur-Saône), Museum of Fine Arts (Houston), Museo di Fotografia Contemporanea (Cinisello Balsamo, Milano), Archivio dello Spazio – Amministrazione Provinciale (Milano), Galleria Civica (Modena), Canadian Centre for Architecture (Montreal), Museum of Modern Art (New York), Cabinets des estampes – Bibliothèque Nationale (Paris), Fond National d’Art Contemporain (Paris), Collezione Fnac (Paris), Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Parma), Biblioteca Panizzi – Fototeca (Reggio Emilia), Palazzo Braschi – Archivio Fotografico Comunale (Roma).
La galleria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 19.30, sabato dalle 15.30 alle 19.30
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