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Banditi. Sulle vie dell’Art Brut
Mario Del Curto
dal 27/4/06 fino al 28/5/06
presso
Palazzo Martinengo
Comunicato stampa
La mostra Banditi. Sulle vie dell’Art Brut, prima personale italiana del fotografo svizzero Mario Del Curto (Losanna, 1955), è una carrellata di scatti fotografici rigorosamente in bianco e nero che testimonia la creatività clandestina di artisti che operano in atelier psichiatrici, in laboratori a cielo aperto in lontane e sperdute province (dalla Francia, alla Polonia, agli Stati Uniti). Da giovedì 27 Aprile Banditi. Sulle vie dell’Art Brut porta in anteprima assoluta a Palazzo Martinengo di Brescia la mostra itinerante Les clandestins. Sous le vent de l'art brut del Musée de l’Elysée di Losanna - costituita da 126 ritratti di autori noti nel panorama internazionale dell’Art Brut-, una quindicina di ritratti appositamente commissionati nel 2005 a Mario Del Curto dall’IRCCS – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Brescia nei tre Atelier del Fatebenefratelli presenti in Lombardia (Bottega dell’Arte, Brescia, Atelier di Pittura Adriano e Michele, San Colombano al Lambro (Mi), Atelier la Bicicletta Blu, Cernusco sul Naviglio -, una inedita sezione dedicata ai luoghi d’arte irregolare italiani. In ambienti inattesi ci si imbatte nel francese Andre Robillard dall’aria severa con i suoi disarmanti fucili-giocattolo, nello svizzero Eugenio Santoro, le cui sculture di legno si trasformano in animali cavalcabili, nello statunitense Vollis Simpson, famoso per i suoi enormi mulini a vento disseminati nel paesaggio. Non mancano toccanti scoperte di Mario Del Curto, tra tutti il polacco Stanislaw Zagajewski, autore di infinte sculture dall’aspetto antropomorfo, le cui fattezze seppur deformate hanno un carattere autobiografico. Numerosi scatti sono dedicati agli Atelier, in particolare ai primi ad imporsi nel circuito dell’Art Brut, quali Gugging, storica Casa degli Artisti sorta nel 1981 nei pressi dell’ospedale psichiatrico di Vienna che ha ospitato a lungo artisti noti quali August Walla, Johann Hauser, Johann Fischer; l’Atelier La Tinaia di Firenze, fondata da Massimo Mensi nel 1975 sull’onda italiana dell’antipsichiatria, i cui autori (Franca Settembrini, Marco Raugei) sono presenti in importanti collezioni di art brut straniere. Il titolo, e il senso di questo progetto, Banditi. Sulla via dell’Art Brut gioca sull’ambiguità semantica dell’essere messi al bando e dell’essere banditi, cioè dei fuori legge . I protagonisti della mostra fotografati da Mario Del Curto creano la loro opera fuori delle leggi del “sistema” dell’arte, operano in luoghi isolati, si rifugiano in comunità protette. Come accade con i fuori-legge ed i perseguitati, a volte se ne perdono le tracce. Attraverso il passaparola, la “segnalazione” di amici e conoscenti, Mario Del Curto da più di vent’anni ricostruisce i percorsi di questi artisti e traccia nuove mappe e geografie umane. La spinta utopica che accomuna la generazione di autori nati negli anni 50, guida Del Curto a inseguire e immortalare visi, luoghi e opere destinate a disperdersi, castelli di carta portatori di sogni di breve durata. Il fotografo preferisce non parlare di reportage ma piuttosto di un omaggio alla creatività anonima lontana dalla luce dei riflettori e dal mainstream . Il progetto fotografico di Mario Del Curto è nato nei primi anni ‘80 a seguito della visita alla collezione di Losanna, gli scatti in mostra conducono il pubblico in un viaggio per il mondo alla scoperta degli autori di art brut ancora viventi.
orari: da martedì a domenica 10–19 – chiuso il lunedì
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