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Martin Erich Philipp
dal 23/1/10 fino al 3/3/10
presso
Galleria dell'Incisione
L’artista Martin Erich Philipp (1887 1978), formatosi all’Accademia di Dresda e allievo di Richard Müller, è un esempio dell’ecletticità tipica del primo Novecento tedesco.
Fortemente influenzato dal maestro nella tematica e nei soggetti rappresentati (anche nella predilezione per i ritratti animali) lo è meno nella tecnica. Le sue opere più straordinarie sono infatti le xilografie a colori, dove è evidente l’influsso dell’arte giapponese.
L’Estremo Oriente ebbe una grande importanza per Philipp nel tempo in cui studiava a Dresda. Il Giapponismo, che a suo tempo aveva già influenzato Gauguin, Manet, Van Gogh e molti altri, è la caratteristica più alta della sua produzione.
Diversamente da molti artisti, che in un tempo di potenti rivolgimenti aderirono a nuove scuole ed indirizzi, dal Neoimpressionismo all’Espressionismo, Philipp non fu né profeta, né seguace di una nuova corrente. Egli cercò, distante dagli estremi, un’arte rilassata e allegra, in cui dava la preferenza ad un modo di comporre oggettivo e a temi tradizionali.
Insieme a quella degli animali la rappresentazione artistica dell’amore è un altro lato importante della creazione di Philipp, che sta anche in stretta relazione col mondo letterario, come mostrano le serie di illustrazioni per testi di Friedrich Schlegel, Heinrich Heine e Paul Verlaine.
Philipp era noto nella cerchia artistica del tempo come MEPH, sigla con cui firmava molte delle sue opere.
Presentiamo, per la prima volta in Italia, una mostra con una quarantina di suoi fogli (incisioni, disegni e acquerelli) cha vanno dal 1906 al 1955, accompagnati da una piccola selezione di opere del suo maestro Richard Müller.
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