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Niente più del necessario
Paolo Novelli
dal 16/9/07 fino al 14/10/07
presso
Galleria Modenarte
La Galleria MOdenArte di Iseo prosegue il proprio legame con la fotografia con la mostra “Niente più del necessario” del giovane fotografo di ricerca Paolo Novelli. Una ventina di immagini, tutte rigorosamente in bianco e nero, che ben rappresentano l’arte a cui Novelli è approdato in questi ultimi anni: un’arte dove “Paolo ha trovato una sua strada senza copiare nessuno scegliendo intorno a lui dei temi non facili” come scrive Lanfranco Colombo nel commosso testo in catalogo.
In alcune foto, dai forti chiaroscuri, la luce è protagonista indiscussa: porte socchiuse che lasciano entrare spiragli luminosi, un tunnel in cui brillano tremuli i fari di un’automobile, una tenda chiara che lascia filtrare il sole attraverso il suo tessuto. In altre immagini invece, tutte scattate en plein air, l’artista sembra essere tornato ai suoi primi lavori, quando giovanissimo ricercava per strada frammenti di vita quotidiana: un foglio volato ai piedi di un marciapiede, una bicicletta lasciata allucchettata lungo le rotaie deserte di un tram, due guardie che pattugliano sulla terrazza di uno stadio. Tutte le opere presentate, sono un mezzo per fermare e descrivere il pensiero di chi le ha scattate. Non ci sono significati troppo evidenti da ricercare, nessuna notizia da raccontare, né dissacrazioni gratuite; è l’evocazione data dall’essenzialità a determinare il messaggio visivo Quella che emerge dalla mostra, è la visione della vita di Novelli che chiarisce a noi lettori, come dice ancora Colombo, “una gioia raffinata di pace e di godimento”.
Paolo Novelli: la vita
Nato a Brescia nel 1976.
Nel corso di diversi viaggi in Italia e in Europa, realizza i primi scatti per strada in “presa diretta”. L’intento è quello di ricercare frammenti di vita quotidiana, capaci di sintetizzare provocatoriamente emozioni, giudizi e paradossi riconoscibili da qualsiasi spettatore. Prosegue il suo percorso preferendo alla “fotografia da strada” un approfondimento dei contenuti estetici della fotografia in bianco e nero; intraprende in quest’ottica uno studio basato sulle geometrie del contesto urbano.
Nel 1999 viene premiato all’XI Concorso Nazionale Under 25 “Francesco Bertozzi” di Novara, presieduto da Michele Ghigo, presidente della FIAF (Federazione Italiana Associazione Fotografiche). Nello stesso anno è invitato, per un periodo di collaborazione, a Fabrica, agenzia Benetton di giovani creativi, allora diretta da Oliviero Toscani. Qui porta avanti un progetto legato al tema delle preghiera, manifestando peraltro una certa insofferenza per il lavoro digitale e in studio. Questa esperienza gli permette di rafforzare la convinzione di essere tagliato per una fotografia dove trovano posto solo la luce, un obiettivo e una pellicola. L’anno successivo espone a FotoPadova 2000; dall’inizio del 2002 sviluppa il progetto “Vita brevis, Ars longa” interpretando, attraverso il ritratto, le sculture funerarie più suggestive presenti nei principali cimiteri monumentali italiani; il progetto viene presentato a Brescia nel 2003. Il lavoro ottiene un ottimo riscontro di critica: importanti esponenti della fotografia italiana, quali Nino Migliori e Lanfranco Colombo, sottolineano l’originalità e la grande forza espressiva delle immagini. La mostra viene ospitata nel 2005 al Palazzo Comunale di Cremona e nel 2006 al prestigioso Palazzo d’Accursio di Bologna.
Dalla fine del 2003 inizia a sviluppare il nuovo progetto intitolato “Grigio notte”, dove affronta l’insolito tema della nebbia di notte; percorrendo per 2 anni la vasta pianura del nord Italia, ottiene una serie di scatti suggestivi, dove emerge un’estetica ancora più essenziale e carica di forza evocativa. I primi risultati di questa ricerca in corso, vengono presentati nel 2006 alla Rocca di San Giorgio di Orzinuovi.
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