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Ovunque vicino
Markus Kiniger, Marco La Rosa, Nicola Padovani
dal 7/3/09 fino al 7/4/09
presso
Spazio Labus
Comunicato stampa
Marcus Kiniger è nato nel 1975 a Bolzano dove vive e lavora. Ha partecipato a numerose mostre collettive e alcune performance. Dal 2007 frequenta la Naba – Accademia di belle arti di Brescia.
Dopo una prima fase sperimentale ha iniziato a confrontarsi con la tecnica della spatola su pannelli di polestirene e tutt’ora è impegnato nell'ottimizzazione di questa tecnica. Lavorando su sovrapposizioni e di sottrazioni di colore si orienta verso l'indagine della forma umana, gli spazi urbani e l'architettura industriale. La scelta di usare materiali industriali è, per lui, una dichiarazione di appartenenza temporale.
Marco La Rosa è nato a Brescia nel 1978 dove vive e lavora. È laureato in Giurisprudenza. Da qualche anno è iscritto alla Naba – Accademia di belle arti di Brescia dove frequenta il biennio specialistico di arti visive.
Il suo lavoro si sviluppa intorno all’essere umano. Soggetti che si accalcano sulla tela nella disperata necessità di raccontare una storia, di confidare il proprio dramma, di fermare in una precisa immagine il fluire caotico della vita. Una ricerca esistenziale e sincera, che si propone come necessaria distanza, pausa, riflessione, nel fragore della contemporaneità.
Nicola Padovani è nato nel 1974 a Milano dove vive e lavora. Comincia a dipingere nel 2005 da autodidatta, dopo essersi laureato nel 2001 alla facoltà di Scienze dell’educazione, da qualche anno frequenta la Naba - Accademia di belle arti di Brescia. Ha partecipato a diversi concorsi e mostre collettive o personali. Collabora con la galleria Bianca Maria Rizzi di Milano.
Il tema dei suoi ultimi lavori è quello del "mondo sommerso" e del "pericolo": la tendenza dell'uomo a non porsi più dei dubbi lo mette in costante pericolo e lo porta a non considerare tutto ciò che ormai non fa più emergere, in favore di una vita superficiale e assolutamente indifferente. E cosa accadrebbe se il pericolo ci inseguisse ovunque? E che effetto fa vedere il sommerso messo in condizioni di immobilità, inerme o forse addirittura morto?
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