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Ruggeri. Il nero
dal 21/1/06 fino al 19/3/06
presso
Piccolo Miglio in Castello
Una mostra con una trentina di opere scelte di Piero Ruggeri, uno dei pittori italiani più versatili e “internazionali” che, sin dagli anni giovanili, si è avvicinato ad alcuni grandi artisti europei e americani (De Kooning, Dubuffet, Bacon), coniugando la loro lezione con uno studio attento dei maestri del passato (Caravaggio, Rembrandt) in un linguaggio pittorico personale e fortemente incisivo. Tema costante della sua ricerca è l’insistita indagine sullo studio della figura nel paesaggio, ora espresso in una poetica dove la materia si fa aspra e il segno si frantuma di continuo, quasi a sottolineare la precarietà delle apparizioni fenomeniche. Ora, invece lavorando diversamente la superficie, come nei famosi “monocromi”, dominati dai rossi, dai neri, dove la luce anziché irrompere in accensioni violente sembra pulsare nascosta in zone più ombrose e dove compaiono segni, spatolature che arricciano il colore, e nelle quali il gesto sembra affondare. O ancora facendo riemergere il segno dall’oscurità fonda della superficie materica – in prevalenza nera – come lacerazione, squarcio. Una ricerca pittorica che sembra rinnovarsi in una personalissima circolarità che i quadri scelti per questa mostra ricreano, seguendo come filo conduttore proprio quell’oscurità, quel nero. Forse un ricordo del Caravaggio, tanto amato; sicuramente un nero che, lungi dall’essere un’assenza, un vuoto, entra nella poetica di Ruggeri come un colore vitalistico che raccoglie in sé una moltitudine di risonanze cromatiche.
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