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Stefano Della Bella (1610 - 1664): incisioni
dal 17/11/07 fino al 17/2/08
presso
Pinacoteca Tosio Martinengo
La mostra intende dare conto del ricco fondo di opere dell'incisore fiorentino Stefano della Bella (1610-1664) conservato presso la Pinacoteca Tosio Martinengo. Si tratta di un complesso di circa quattrocento fogli che comprende incisioni originali del maestro (circa 265 tra tirature coeve e postume), copie (poco più di 100, per lo più anonime) e incisioni di traduzione da suoi disegni.
L'attività di questo artista, che fu essenzialmente incisore ma anche apprezzato disegnatore e pittore, si svolse tra Firenze, Roma e Parigi. Le sue acqueforti mostrano nella fase giovanile una rilevante influenza di Jacques Callot e in particolare delle incisioni da questi eseguite presso la corte medicea negli anni del suo soggiorno fiorentino. Successivamente, il suo stile diviene via via più personale, avvicinandosi a quello di grandi maestri dell'acquaforte barocca quali Rembrandt e Giovanni Benedetto Castiglione. Dal 1633 al 1636 Stefano della Bella è a Roma e nel 1639 si trasferisce a Parigi al seguito dell'ambasciatore mediceo, ottenendo notevole successo: lo provano fra l'altro i contatti con importanti editori che pubblicano molte celebri serie dell'artista toscano. Dopo un viaggio nei Paesi Bassi (1647), nel 1650 l'incisore torna definitivamente a Firenze, al servizio della corte granducale, rimanendovi fino alla fine della sua vita.
La mostra seguirà questo percorso attraverso i più noti capolavori dell'artista (Entrata in Roma dell'ambasciatore di Polonia; Perspective du Pont Neuf; La battaglia degli Amaleciti; Veduta di Castel Sant'Angelo; Vedute della villa di Pratolino; Vaso Mediceo). Le influenze e i riflessi riscontrabile nell’opera di Stefano della Bella saranno documentate attraverso puntuali confronti con incisioni di Jacques Callot, Rembrandt e Giovan Battista Castiglione, anch’esse appartenenti al fondo Disegni e stampe della pinacoteca bresciana.
La ricchezza della raccolta conservata nella Tosio Martinengo consentirà inoltre di esporre una vasta scelta di fogli illustranti la grande varietà di generi affrontati dall'incisore fiorentino nelle sue acqueforti: dai rari soggetti sacri all'illustrazione di feste e cerimonie, dalle allegorie di tema macabro (celebri le scene della Morte che rapisce personaggi diversi) agli animali, dai temi legati alla vita militare alle vedute, dai paesaggi agli innumerevoli studi di figure, dalle marine ai capricci.
Testo tratto dal sito www.bresciamusei.com
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