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''Waiting for an Answer'' - Fausto Salvi: Maiolica contemporanea in Italia
dal 4/3/07 fino al 19/4/07
presso
Galleria Maurer Zilioli
Inaugurazione domenica 4 marzo alle ore 11.00
Fino ad oggi la maiolica viene comunemente identificata come stoviglieria, complemento d’arredo o dettaglio architettonico di provenienza da luoghi quali Deruta, Gubbio, Faenza, Urbino e così via. Oltre a ciò la storia italiana ci offre grandi maestri: Donatello, Luca e Andrea della Robbia, Antonio Benintendi, Salvatore di Cornelio e Jacopo detto il Borrana, Benedetto Buglioni, Verrocchio ed altri, dei quali emergono opere ceramiche a soggetto sacrale o decorativo-ornamentale e si distinguono per un’estetica particolarmente figurativa, anzi quasi popolare.
Le opere di Fausto Salvi dimostrano evidentemente la continuità e modernità della maiolica sulla base di questo ricco e prominente passato anche nella nostra presente epoca di Cyberspace e World Wide Web. Una maiolica che mira a un giovane e fresco linguaggio estetico, che crea una risposta artistica a problemi socioculturali, a fenomeni iperattuali. Fausto Salvi è uno dei suoi protagonisti più importanti.
A dimostrazione di ciò il ceramista di origine bresciana (nato nel 1965) inventa per esempio un occhio simbolico, che, disseminato in ampie istallazioni che coprano pareti intere, invade, indaga, occupa e conquista lo spazio, osservando e registrando. L’artista ha da sempre riscoperto la maiolica al di là della tradizione e della funzione, conferendole il carattere di una creazione autonoma scultorea, in combinazione con rappresentazioni pittoriche di minuziosa precisione.
Applicata “al fresco” sul corpo ceramico, esse testimoniano la mano sicurissima di slancio dinamico, crescendo su formelle irregolari, su bassorilievi e forme di stile organico-vegetale, che possono raggiungere anche un’altezza di 250 cm.
Le sue costruzioni e composizioni rispecchiano un interesse specifico dell’artista per la deformazione e distruzione della natura e dell’ambiente, pure anche inteso come ambiente socioculturale. Di conseguenza le sue opere traducono questa ispirazione in apparizioni organico-tecnologiche, inquietanti e talvolta sconcertanti. Esse sembrano alberi, eppure non lo sono più, ma contraggono l’aspetto di mutazioni industrialmente manipolate.
Nel suo decoro pittorico Salvi si riferisce di nuovo alla comunicazione disturbata e violenta, l’urbanità, la gen-tecnologia e la globalizzazione. Le sue nuove opere rappresentano, tramite la ricomposizione e fissaggio di tasselli ceramici su supporti di materiali diversi, immagini e ritratti fantastici delle nostre condizioni di vita quotidiana, spesso una visione irritantemente reale, ironica e a tratti divertente.
“La grottesca”, profondamente radicata nell’arte italiana, i fumetti e “graffiti”, con anche riferimenti all’arte asiatica e preistorica, hanno coniato il concetto artistico di Fausto Salvi e messo le ali alla sua interpretazione della maiolica. Il disegno e il colore vestono in questa storia naturalmente un ruolo decisivo, affiancato da un linguaggio formale di carattere surreale-astratto. Due fattori, che costituiscono l’essenza della sua estetica.
Fausto Salvi inizia la sua formazione artistica in giovane età sul Lago di Garda, all’Istituto Statale d’Arte a Gargnano, per continuare a Faenza, anche in veste di insegnante. Oggi l’artista si muove tra New York, Londra, Milano e Berlino. Partecipa frequentemente a simposi, mostre e concorsi internazionali, tra cui Faenza, Gmunden, Vallauris, Carouge, ha avuto esperienze professionali in paesi quali Korea, Taiwan, Giappone, Stati Uniti e Argentina. Nel 2005 e 2006 ha soggiornato in qualità di “Artist in Residence” alla New York University e all’Accademia di Belle Arte di Tallin, Estonia. Dopo aver prodotto in laboratori a Faenza, Buenos Aires, Brescia e Milano, da alcuni anni a questa parte predilige una dimensione professionale itinerante, appoggiandosi temporaneamente a strutture private o pubbliche in varie città.
Non a caso l’artista ha scelto come titolo della mostra “Waiting for an Answer” – richiamo agli ultimi due anni di intenso errare per il mondo, cercando una risposta alla sua situazione personale e per la sua futura ricerca artistica. La risposta potrebbe essere nelle opere di questa mostra, che abbiamo la fortuna di ospitare proprio nella zona, dove è cominciata la sua vicenda artistica.
Orario di apertura: Martedì – Domenica 15,30 – 20,00
Su appuntamento: 0039-3206907732
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